venerdì 5 aprile 2013

Che mondo sarebbe senza parole?

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Lo sciopero dei poeti.

Il giorno in cui i poeti iniziarono lo sciopero a oltranza, in molti sottovalutarono la cosa.
Mi ricordo che misero giù le penne e incrociarono le braccia, poi scesero nelle piazze e lì scandirono i loro slogan, evitando accuratamente di declamarli in rima. Per loro era difficilissimo non esprimersi poeticamente, facevano una gran fatica.
Durante la loro protesta, poi, i poeti smisero di scendere in piazza e salirono, occupando i tetti e mettendosi tutti lì, a sedere. E giù di nuovo di slogan, di santa ragione.
All'inizio non successe nulla, non sembrava una cosa in grado di bloccare un Paese. Dopo tutti quegli Ah-ah che vuoi che ce ne importi, però, le persone iniziarono a lasciarsi andare a manifestazioni di sensibilità fuori luogo, per saturazione emotiva. La gente iniziò a commuoversi in fila alla posta, o mentre guidava, fino ad avere crisi di pianto e richieste di coccole nei consigli di amministrazione di aziende di rilevanza nazionale o nei rami parlamentari.
Sui tetti, intanto, i poeti avevano smesso con gli slogan perché facevano una gran fatica dato che gli uscivano cose poetiche, per cui se ne stavano zitti e seduti sui tetti a guardare l'orizzonte. Dato che era una cosa molto poetica, si erano organizzati a dire ogni tanto qualcosa di spoetizzante, per cui poteva capitare di sentirli urlare roba tipo Cos'ha fatto il Milan? o Mi passi la chiave del 12?.
Un poeta una volta urlò Non è ancora morto il tuo cane?, ma sembrava una cosa quasi poetica, per cui fu colpito da un calamaio vuoto partito da un vicino tetto, anch'esso occupato da poeti. Per cui, si rimase principalmente sul calcio, sul ferramenta o -al limite e con molta cautela- sulle cugine zoccole.
La situazione, nel paese, andò velocemente peggiorando: le persone si scoprirono dipendenti dalla poesia e incapaci di trovare le parole giuste e il loro ritmo nel veicolare sentimenti ed immagini evocative e continuavano a scoppiare in pianti fragorosi nei momenti meno opportuni.
Il primo segnale chiaro fu il crollo del mercato dei cioccolatini. Il cantautorato si paralizzò completamente. Le mamme, disperate, presero ad addormentare i loro bambini leggendogli l'elenco del telefono (Mamma, mammina, stasera mi leggi la R?). I trasporti saltarono, il Paese ben presto fu in ginocchio: smise di funzionare anche il servizio di emergenza di raccolta differenziata emotiva e furono abbandonate dagli autisti in lacrime le ecoballe di sensibilità già raccolte, che in poco tempo produssero liquami che diffondevano rimpianti e sospiri in chi ne veniva in contatto. Si temeva entrassero in contatto con le falde acquifere.
Nel ventre produttivo del Paese, iniziarono a chiudere i primi capannoni.
Lo Stato cercò di correre ai ripari e il Presidente di Tutto impose norme volte a diminuire il rischio di esposizione alla sensibilità attraverso misure draconiane, tipo il coprifuoco durante albe e tramonti o l'espresso divieto di guardare i propri bambini che dormono. Si chiuse in ufficio con i suoi esperti, anche se ogni tanto si poteva sentire qualcuno che, all'interno degli uffici, singhiozzava di brutto.
I poeti continuavano a stare sui tetti mentre giù erano tempi davvero bui: di notte degli individui senza scrupoli iniziarono a spacciare figure retoriche e qualche disperato si rovinava la salute con chiasmi tagliati male, endecasillabi di dubbissima provenienza e litoti prive di negazioni.
Il mercato nero degli enjambement fece affari d'oro.
Molti si riversarono in osterie fuori mano alla ricerca di qualche anziano a cui sfuggisse della poesia dialettale, anche poca, ma la tendenza ormai era quella di cercare qualsiasi cosa potesse dare sollievo, poesia tagliata male, rime banali, che possono uccidere tipo cuore / amore o Che fine hai fatto / ti sei sistemato / che prezzo hai pagato / che effetto ti fa / vivi ancora in provincia / ci pensi ogni tanto alle rane?// L'ultima volta ti ho visto cambiato / bevevi un amaro al bancone del bar / perché il tempo ci sfugge / ma il segno del tempo rimane.
Intanto i poeti, sui tetti, continuavano a star lì a sedere e a dire ogni tanto cose spoetizzanti, finché uno di loro obiettò Noi ci viviamo, poeticamente. L'unica soluzione mi sembra essere che dobbiam morire, e propose che si buttassero tutti giù senza avvisare e dir niente a nessuno. Gli altri poeti lo ascoltarono e uno commentò È triste e bellissimo, al che tutti insorsero dicendo No, ma infatti, è troppo poetico, dovremmo lasciar perdere di morire. L'empasse si risolse con la geniale trovata di un poeta che riuscì a trovare una maniera per spoetizzare l'estremo collettivo atto proponendo Buttiamoci giù, ma in mutande e tutti si dissero d'accordo.
Il Paese era al collasso e ignaro dell'intenzione dei poeti, quando si spalancarono le porte degli uffici governativi e con gran clamore di sirene e stridore di gomme il Presidente di Tutto partì con il suo corteo di auto. I poeti iniziavano già a slacciare le cinture e calare le cerniere che il Presidente di Tutto si fece dare un megafono e, da sotto i palazzi sui cui tetti s'erano seduti i poeti, disse "Venite giù, facciamo che avete ragione voi e che vi concediamo tutto."

lunedì 25 marzo 2013

Sparate sul copy.

Titolo alternativo per il cliente esigente che AVREBBE VOLUTO poter scegliere:
Scopri di più.

Cerco lavoro da un po'. Per quanto una persona si possa applicare sembra che di copy al momento, un momento piuttosto lungo, non ci sia bisogno. Le agenzie si spostano sempre di più verso una maggioranza di art/grafici/sviluppatori/account sottovalutando il bisogno di qualcuno che scriva: un po’ come a dire uno “scopri di più” su una bella immagine non riusciamo a metterlo da soli? È vero, si può fare certamente e facciamo pure finta che funzioni così, se ne abbiamo voglia. Ipotizziamo che la coppia creativa funzioni a compartimenti stagni, che non ci sia scambio alcuno e che sia un “io ci metto questo disegnino qui e poi tu mi dici che ci scriviamo”. Se a pensare questo fosse mia madre ci resterei un po’ male perché vorrebbe dire non averle spiegato bene come funziona il meccanismo, ma se a pensarla così è gente che lavora da dieci anni in agenzia la situazione diventa grave e penosa. “I clienti pagano poco”, “abbiamo vinto una gara e licenziato persone” “facciamo le notti, i weekend... ma non possiamo prendere persone al massimo dei freelance” è la litania che ci sente dire ai colloqui. Perché allora non dare la possibilità a chi non lavora di entrare in gare? Entra il cliente entriamo noi, troppo semplice? Troppo onesto? 
Non chiedete nemmeno più dove uno vorrebbe essere tra 5 anni. Giusto. Chi lo sa se questo gioco funzionerà ancora? A forza di manomettere le cose per svendersi quanto ci vorrà prima che le aziende decidano che un grafico interno costerebbe di meno di un’agenzia? Tanto si sentono tutti direttori creativi.
Ma allora questo teatrino della comunicazione finirà con qualche App e tante belle figure? Una tristezza a valanga in un Paese in cui la professionalità è confusa: dove l’idraulico fa il becchino, l’art fa il copy e i comici fanno politica. In un quadro generale in questa condizione, in fondo che i community manager scrivano a senza h effettivamente non è che il male minore.
Non resta che l’ultimo sforzo creativo nel credere che qualcosa possa cambiare. Del resto crediamo per anni al principe azzurro, al topino dei denti, alle creme anti cellulite non sarà troppo fingere anche di avere un futuro e una pensione, prima o mai.

sabato 23 marzo 2013

La milf più giovane del mondo

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Lady Tata, una ragazza acqua e sapone.

Ci sono determinati avvenimenti nella vita di tutti noi che ci impongono l'esigenza e il dovere di rompere il silenzio e di dire la nostra. Il fenomeno in questione è il nuovo video della Tatangelo, praticamente uno spot Coconuda di 4 minuti. Interessante nella poveraccitudine di testo e idea melodica l'idea di vendere la propria canzone ad uno sponsor per poi renderla tormentone. Rivoluzionario per l'Italia già visto per tutto il resto del mondo. Anna de noantri diventa Anna from the block in un video che attinge a tutti i cliché più cliché esistenti. Arrivata con 10 anni di ritardo su Christina Aguilera (che già a eleganza stava messa bene) complice di forme generose comprate da Giggi suo e ancora cellophanate pare dire Britney, Beyoncé, Jennifer spicciateme casa (che poi è una villa e si chiama pure Amorilandia, tanto per aggiungere dolore a dolore a delle pareti esamini dal sentire la coppia D'Alessio canticchiare). Una piccola opera d'arte piena di riferimenti e citazioni alle popstar contemporanee dal ghetto in cui risulta credibilissima fino alle seducenti movenze di Lopeziana memoria (e no, non parlo di Massimo Lopez). Per non fare riferimenti al testo pregno di significato di cui il passaggio più toccante è "occhio per occhio... dente per dente" con strizzata d'occhio alla legge del taglione noi ci prendiamo l'unica vera notizia del video: che non è tanto che dopo essersi invecchiata per un decennio ora si ripropone come giovane popstar (stiamo giocando a Benjamin Button, cara?) ma che tornano di moda i tailluer elasticizzati, probabilmente mai passati di moda nei guardaroba del porno. Un video tanto trash da essere perfetto. Comunque il dubbio è: se sono anni che dimostra 40 anni a 40 anni sarà sincronizzata?

martedì 15 gennaio 2013

Copy alternativa per il direttore creativo esigente che vuole poter scegliere.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
14 script in cerca di lavoro.

C’era una volta una ragazza che voleva fare la copy. 
Alla fine visse felice e contenta facendo la copy. 
Disney  

        Una ragazza cerca lavoro come copy intanto scopre che la zia è la moglie del cugino del fratello di suo nonno.
Dopo 10 anni non si sa ancora se fa la copy. 
Beautiful 

Una ragazza vuole fare la copy è Natale e il direttore creativo è Christian De Sica. 
Cinepanettone  

Primo piano di un edificio con bandiera USA una ragazza con un discorso retorico dichiara di voler fare la copy. 
Remake film hollywoodiano
        
Una ragazza che vuole fare la copy esce e va ad un colloquio che dura tre ore e mezza. 
Film d’autore  

Una ragazza vuole fare la copy quindi diventa subito una grande copy. 
Fantascienza  

           Una ragazza vuole fare la copy. 
Vuole davvero fare la copy? Chi è davvero questa ragazza? Cosa nasconde? 
Prima stagione serie tv

Una ragazza vuole fare la copy ma si suicida prima di riuscirci. 
Film di Lars Von Trier 

Una ragazza vuole fare la copy ma scopre di parlare una lingua aliena. 
Psychothriller

Una ragazza è disposta a tutto per fare la copy e si vede che fa di tutto. 
Porno

Una ragazza è disposta a tutto per fare la copy e fa di tutto ma non si vede niente. 
Softporno

        Una ragazza mentre trova lavoro come copy incontra l’uomo dei suoi sogni.
Sentimentale

Una ragazza vuole fare la copy ma non è proprio portata per fare la copy. 
Drammatico

Una ragazza cerca lavoro come copy. 
Per insulti, consigli e/o proposte scrivetele qui
Documentario

mercoledì 9 gennaio 2013

Essere poco ciusi: l'oroscopo.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Donna Draper Brankola 

Ariete
La settimana vi regalerà alcune sorprese vostro marito è in realtà una donna e a dirla tutta neanche tanto male, superati i primi momenti di imbarazzo vivrete attimi di intensa affettività. Ora finalmente sapete perché invece della sottoveste vostro marito a natale vi ha regalato un fallo di gomma. 
Lavoro: importanti novità, sarete licenziati.
Toro
Urano vi dona la carica per prendere una importante iniziativa sul lavoro, riuscirete finalmente a spostare quel barattolo di matite dal vostro tavolo. 
Amore: una pausa di riflessione non può che farvi bene, anche perché lei/lui vi ha lasciato un mese fa.
Gemelli
Urano ha passato una pessima giornata per via del mal di denti e mai nessuno che abbia un Aulin. La vostra allergia alle polveri sottili vi porterà in poche settimane a sentire strane voci, come quella che vi consiglia di pagare il canone Rai.
Amore: momenti intensissimi con il vostro fornaio, a patto che vi chiamiate Fausto/Faustina e abbiate compiuto 44 anni il 16 luglio.
Cancro
Chi ha detto che gennaio non sarà un mese buono per il cancro? In arrivo grandi novità, un meteorite centrerà la vostra casa di campagna e le vostre pecore diventeranno radioattive. Svantaggi: La casa sarà rasa al suolo. Vantaggi: comincerete a produrre ricotta fosforescente.
Leone
Il 2013 porterà novità eccezionali in campo sentimentale, il vostro partner dopo un periodo di appannamento, si deciderà a compiere il grande passo e vi chiederà di lasciarlo. 
Salute: l’anca congenita non è un male a patto che non persistiate nel tentativo di diventare un étoile della Scala.
Vergine
La vostra proverbiale mania per l’ordine vi porterà a catalogare i calzini del vostro vicino. Marte fa sentire il suo influsso e comincerete a parlare al contrario durante la riunione degli azionisti. 
Amore: puoi passare al supermercato che è finito il caffè?
Bilancia
Una cena col vostro partner potrebbe mettere un po' di pepe nel vostro rapporto, a patto che non sia presente anche vostro marito. Guardatevi intorno e scoprirete nuovi interessi come il polo o la caccia al tacchino ripieno.
Scorpione
Novità, anche per i nati sotto il segno dello scorpione, vostra moglie è in dolce attesa. Salute: la vostra vasectomia non ha funzionato.
Sagittario
Marte si affaccia nel vostro segno regalandovi una rapina nel vostro negozio e vi ricorda così che l’anno è appena cominciato. 
Amore: fare tutto da soli farà sentire esclusa il vostro/ la vostra partner e molto gratificata la vostra mano, dovete scegliere a chi tenete di più.
Capricorno
Il piccolo incidente occorsovi durante il consiglio di amministrazione è facilmente superabile, ricordatevi che per far dimenticare un peto in pubblico la cosa migliore è farne subito un altro. 
Amore: siete single.
Acquario
Venere entra finalmente dopo 4 anni nel vostro segno ma lo fa solo per farsi due risate e lasciarvi al vostro destino di zitelle gattare o nerd vergini (e non si tratta del segno zodiacale, siete dell'acquario). 
Salute: le strane macchie verdi che avete sul collo sarebbero normali, se non aveste cominciato a ridere con le narici.
Pesci
L’ottimismo sta lastricando la vostra strada anche se la protesi va oliata di continuo e comincia a costare troppo per il vostro stipendio. 
Amore: tradire il vostro partner sarà crudele, ma portarlo da Ikea tutte le domeniche lo è di più...
Lavoro: è ora di puntare in alto, vi metterete in mostra facendo delle catenelle con le graffette.

sabato 10 novembre 2012

Senza sentire freddo

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Cambio di stagione.

Di nuovo inverno. È tornato il cattivo tempo dicendo che in fondo qui si trovava bene.
Fa freddo, fuori. Dentro. E anche un po' intorno.
E il segno dell'abbronzatura ancora accennato sembra prenderti in giro mentre tiri fuori le sciarpe da in fondo all'armadio. Come per dirti "Ti sembra sia passata una vita dall'estate? Manca ancora tanto alla prossima volta che ci vedremo. Sciocchina."

Cambiare gli armadi a inizio stagione ti fa venire voglia di cambiare vita.
È un cambio di stagione emozionale.
Alcune cose, alcune persone le tieni, vanno bene per tutti i periodi, continuerai a indossarle, forse, per quella durata di tempo che giochiamo a chiamare sempre.
Altre le butti via o le regali, spesso a malincuore, perché non ti vanno più bene, ti vanno strette, ti vanno larghe, ti cadono troppo male.
 

A volte ritrovi nel fondo di un cassetto cose o persone che avevi dimenticato, ma che ti piacevano così tanto, allora le rimetti all’aria, decidi di indossarle nuovamente, le porti con allegria.
Altre che ti stanno male, che ti fanno male, ma che ti sono costate così care, le chiudi in un baule, provi a dimenticarle, ma alla fine non le butti via, perché prima o poi, lo sai, vorrai indossarle ancora o solo guardarle e toccarle, per sapere che, un tempo, sono state così tanto tue.
 

Ma cambiare vita è un faticoso lavoro di rimettere in ordine, togliere, rammendare, lavare e stirare le cose e le relazioni.

Ancora più difficile mentre fuori piove e fa freddo e sai che c'è bisogno di svuotare gli armadi e riempirli di colori nuovi. E la cosa meravigliosa è che così ci sarà spazio, per riempire di cose belle e nuove i tuoi vecchi armadi, senza nemmeno bisogno della carta di credito.

E se alla fine tutto questo cambiamento riuscirà, se con l'esperienza degli inverni passati saprai scegliere ancora le persone e il cappotto giusto per sentirti protetta, si potrà tornare anche a giocare con la neve proprio come fanno i bambini.

Senza sentire freddo.


martedì 23 ottobre 2012

Ladri di biciclette


Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
BikeMi

Tutte le mattine io la lego. La lego al palo, la mia bici rossa scassona e cigolante. La lego al palo all’angolo. Legata allo stesso palo c’è un’altra bici, un po’ meno scassona e blu. Alla sera quando arrivo l’altra bici è ancora lì. Certe volte al mattino presto arrivo prima io, altre volte la trovo già lì. Non so di chi sia, quella bici gemellata alla mia dal destino.
Ora, se questa fosse la trama di una commedia romantica, i due ciclisti un giorno per caso si incontrerebbero. Magari incrocerebbero gli sguardi proprio mentre stanno chinati con la catena in mano sulla ruota posteriore. Lei avrebbe i capelli biondi e le guance rosse per il freddo. Lui arrossirebbe un po’ nel suo cappotto troppo largo. Poi forse prenderebbe l’iniziativa: “Le posso offrire un caffè signorina?”. Perché nelle commedie romantiche le persone che stanno per finire insieme (per sempre felici e contenti) si danno sempre del lei quando si conoscono.
Oppure lui, dopo anni di biclette incatenate, si prenderebbe una giornata di ferie per scoprire chi è l’altro-a. La vedrebbe e ne cadrebbe innamorato come una pera cotta. La mattina dopo legherebbe la sua bici, oltre che al palo anche a quella di lei, testimoniando con una rigida catena il legame che vorrebbe creare. 
Lei non la prenderebbe bene e tornata quel giorno prima di lui, lo attenderebbe a braccia conserte e sguardo spazientito (eppur meraviglioso, sul casting era espressamente richiesto), con accanto addirittura un vigile urbano. Che un po' di pathos nelle commedie romantiche c'è sempre. 
Ok la storia del darsi del lei ma poi in un'oretta e mezza dal timido incontro al futuro insieme qualcosa ci deve pur essere...
Lui scusandosi borbotterebbe qualcosa e il vigile non del tutto convinto sarebbe invitato a elevare una contravvenzione per sequestro di biciletta. I due si rivedrebbero poi in tribunale, l’uno contro l’altra e – ovviamente senza nessuna possibilità di scampo– si innamorerebbero.
Ma questa non è una commedia americana, tanto meno romantica, qui non è cinema, qui è la realtà.
Ecco quindi cosa accade davvero.
Le due bici passano la giornata insieme da anni. Legate allo stesso palo. Non fanno che chiacchierare, si piacciono. Vorrebbero vedersi di fronte, di manubrio diciamo, ma il destino impone che siano unite per il sedere, che si diano le spalle.
“Scusa la ruota eh.”
“Ma t’immagini, scusa tu. Temo anche di avere il fanalino rotto sai?”
“Invece ti trovo splendida oggi…”
"Stupido, non scherzare: ho la sella che si squaglia ormai dall’acqua che prendiamo qui all’aperto…”
“Senti tu per me sei una meraviglia. E vorrei che sapessi che non l’ho mai detto a nessuna bicicletta prima di ora…”
“…”
“Non faccio che pensare a te… ricordi quel che ti ho detto ieri? Ce la possiamo fare. Ho un piano, devi solo avere fiducia in me. Se tu potessi guardarmi diritto nel fanale anteriore ora capiresti che sono serissimo. Se io potessi sfiorarti il pedale con il mio, sentiresti tutto quel che provo, tutta l’energia di cui sono capace. Energia vera sai? Altro che questa dinamo rotta che mi porto in giro.”
“Non occorre guardarti nel fanale per capire che non menti. Sono quattro anni che passiamo la giornata insieme. Ti conosco meglio di chiunque altro. Mi fido di te.”
“Dimmi di sì, allora. E domani sarà il nostro giorno…”
“Sì, lo voglio, proviamoci…”
“Non aver paura. Andrà tutto bene…”
L’indomani lego la bici al solito palo. La bici blu c’è già.
Alle sette di sera torno e la mia bici non c’è più. E nemmeno l’altra. Per terra ci sono solo le due catene, tagliate. Mi chino e trattengo un’imprecazione. A momenti do una testata a un vecchietto che si china dall’altro lato del palo. Nessuna ragazzo carino e pronto a innamorarsi perdutamente di me. Non è mica un film americano, questo.
“Ci hanno fottuto le bici, zingari di merda” dice lui. Annuisco e me ne vado.
Entrambi pensiamo al solito furto.
Stavolta la verità è diversa.
Le nostre bici sono scappate insieme.
Innamorate.

martedì 28 agosto 2012

Copertine disbanded

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Posso scrivere un titolo senza parole?

La leggenda editoriale racconta che Einaudi decise per la copertina così perché Salinger aveva rifiutato ogni proposta. Più che per scelta estetica, lo fece per sfinimento e per ripicca. La prima edizione del libro (forse proprio la prima) aveva in copertina un bambino con un gelato, in un'edizione successiva degli anni '70 diventò con un quadrato azzurro... Solo nel 2002 Einaudi pubblicò la copertina interamente bianca, proprio quello che Salinger voleva (praticamente dopo 50 anni). 
La copertina è perfetta. 
Non c'è nulla, e ci ha messo 50 anni per riuscirci così bene ad essere nulla.