lunedì 27 febbraio 2012

L'Italia che piace.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Italian stail.

Uno dei temi più abusati dalla pubblicità e dall'industria è quanto sia meravigliosa qualsiasi cosa venga dall'Italia. La passione italiana del fondatore cugino di quinto grado del fratello del socio di maggioranza è assolutamente un valore da portare avanti nella comunicazione, anche se ormai l'azienda produce a Hong Kong. Il modo più semplice oltre l'immancabile tricolore per veicolare questa idea di made in Italy è nel caffè, le belle donne, la pizza e perché no il mandolino. Gli stereotipi ci prendono sempre. Ma ormai le agenzie sono oltre e Coconuda parla dell'Italia veramente in modo disruptive. Lo spot con una musica dance che nemmeno l'ultima discoteca rumena nel 2001 sarebbe riuscita a immaginare così tamarra e con un protagonista finta rockstar turca dall'occhio truccato che neanche Jack Sparrow poi chiude con:"vesti italiano". Cioè non fate come loro, vestitevi italiano? Cosa c'è di italiano in questo spot a parte il bianco rosso e verde? Non si vede neanche una pizza... mi sento persa. Dai smettiamola con questo cose di "classe" e fate una battutaccia che dica che gli italiani lo fanno di più e meglio. Daiiii...


giovedì 23 febbraio 2012

IMPATTANTE

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere: 
Cool

Se è vero che gli uomini sono tutti uguali questo vale tanto più per i clienti. Non c'è niente da fare si può trattare di un detersivo o di macchine di lusso ma il logo è sempre troppo piccolo, la comunicazione deve essere IMPATTANTE (ogni volta che qualcuno chiede questo un creativo diventa banale), il brand deve diventare cool, il prodotto deve essere distinto dagli altri, il claim memorizzabile, il nero potrebbe essere troppo cupo, la comunicazione notiziabile e virale, le immagini accattivanti... e noi dobbiamo difendere le nostre idee e lasciar stare i loro consigli inutili come i grazie alla fine dei powerpoint che amano tanto. 
Si può fare una campagna contro i "grazie" alla fine delle presentazioni? Secondo me sono state distrutte foreste di inutili grazie. Salviamoci da questa ipocrisia o almeno salvaguardiamo la natura.

venerdì 17 febbraio 2012

Bravo Enrico Maria, bravo!

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Wow!

Intanto Claudia Gerini non è credibile a meno che non dica famolo strano, ma poi non è triste essere esperta di spazzolini vibranti? 
Ma tralasciando la recitazione, perché chiamare il ragazzo ENRICO MARIA (o forse è Enricomaria tutto attaccato)? Perché non Piercazzo? Con un nome del genere la battuta finale potrebbe diventare tranquillamente "con un nome così è un peccato non farti aprire bocca". E poi lui dice fantastico che sembra la stia prendendo in giro, ti aspetti davvero un "fantastico... sto cazzo".