Per me un film che comincia così ha già vinto. Se non fosse già bastato questo la voce narrante precisa all’inizio del film che quella che racconta non è una storia d’amore: “questa è la storia di un lui e di una lei, una storia di un incontro e di quello che da esso può scaturire". L'ennesimo bel film con il titolo tradotto malamente. E distribuito peggio. La protagonista nella versione originale si chiama Summer e il titolo originale sarebbe "500 days of Summer" nella traduzione la protagonista si chiama Sole e il titolo è stato tradotto 500 giorni insieme. Non facciamoci domande. Dopo "Eternal sunshine of spotless mind" tradotto in "Se mi lasci ti cancello" e "Jeux d'enfant" in “Amami se hai coraggio" è solo una conferma che più un film è bello più il titolo in italiano diventa una schifezza alla Moccia. Il film è un contro stereotipo fatto a pellicola. Una volta tanto è lui la romanticona e lei la stronza. Lui architetto mancato scrive biglietti d'auguri e lei fa l'assistente al capo di lui. Lui crede all'amore mentre lei non vuole storie serie. Ad un certo punto si scambieranno i ruoli e lui scriverà biglietti come "son rosse le rose, son viola le viole... vaffanculo troia".
La regia è piena di trovate (Marc Webb non a caso è stato scelto per il prossimo Spiderman), la colonna sonora pop-rock è semplicemente perfetta, gli attori anche. Un film leggero e divertente ma che nasconde profonde riflessioni sull’amore, un film pieno di episodi tragicomici che chiunque, almeno una volta nella vita, ha vissuto e che difficilmente avrà dimenticato. La scena all'Ikea in cui giocano fantastica a tal punto di far venire voglia di andarci, altro che i soliti fidanzatini noiosi che rubano le matitine. Insomma finalmente una commedia romantica dal sapore reale. Mi è piaciuto così tanto che scrivere una recensione mi fa sentire molto Mollica che vende al tg1 qualsiasi cosa entusiasmandosi come non mai.