mercoledì 21 settembre 2011

Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
RICORDARE: Dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore. 



martedì 20 settembre 2011

C'era una svolta

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Crederci sempre, innamorarsi mai.
Una principessa passò tutta la vita ad aspettare il principe azzurro, lasciando passare i principi di colori indefiniti che la volevano amare, scoprendo alla fine di essere daltonica.
Un’altra principessa cercò il suo principe trasformato da una maledizione. Andò negli stagni a baciare i rospi ma finì con il trarre più piacere nel leccargli la schiena.
La terza principessa decise di addormentarsi per essere svegliata da un bacio, ma ingoiò troppi sonniferi e non si svegliò mai più.
L’ultima principessa capì che non voleva un amore da favola. E visse felice e contenta.

mercoledì 14 settembre 2011

Contagion

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Virus


Metti una sera che non sai bene cosa fare e ti ritrovi più per caso che per voglia davanti al mega cinema con troppe sale e nulla da vedere. Finisci per fare una cosa che ho sempre sognato di fare all'aeroporto, d'istinto e senza pensare prendere il primo volo verso ovunque. Così ti ritrovi a vedere il primo film che sta per iniziare neanche fossi in tempesta ormonale adolescenziale con fuori la pioggia scrosciante e i tuoi a casa. Ecco questo dovrebbe essere l'unico motivo per arrivare a vedere Contagion. Un film che potrebbe essere uno di quelli che mettono in estate su canale 5 con le catastrofi. Nella sala è iniziato con 10 minuti gratis di un altro film Drive, e già ti senti preso un po' per il culo. Come quando sei sul divano con qualcuno e l'altro che cambia idea sul film da vedere dopo 10 minuti...ma come? E adesso? E se mi piace di più del film che non ho scelto ma avrei dovuto? Dopo questo spot lunghissimo di un film che finge malamente di essere Fast and Furious che mentre sei costretta a vederlo ti viene in mente di chiuderti occhi e orecchie canticchiando trallalala finalmente comincia il film. E non finisce mai. M-a-i. Una specie di documentario lentissimo alla Piero Angela su questo virus che neanche fosse stato in tempo reale sarebbe stato così lento. L'unica perla del film la canzone finale degli U2 "All I want is you" e l'unico brivido è stato quando il vicino ha tossito. Panico puro. L'unica cosa che ha in comune con i film belli davvero è che quando esci dalla sala ti resta qualcosa dentro: la totale paura di contatto diretto o indiretto con qualsiasi essere umano portatore sano di batteri e una voglia irrefrenabile di comprare container di Amuchina. E per me la consolazione che l'aereo che sogno di prendere verso ovunque potrebbe portarmi in un posto che probabilmente mi farebbe cagare.

venerdì 2 settembre 2011

Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Tutto finisce. Anche quello che non è mai iniziato.


L'uomo amava quel suo modo di dire. Di scrivere. Di far ridere.
Amava la sua finta spregiudicata sfrontatezza con cui affrontava il mondo. Gli piaceva la sua ironia dolorosa e velata di un senso triste della sua esistenza. Adorava quel corpo che scoppiava di passione, così perfetto nell'attimo del piacere, così feroce nel prendere ciò che lei pensava le spettasse. Gli piacevano quei fisici così precisamente accostati nell'ansimare stanco e sudato.
Tutto questo lo affascinava nel suo perfetto e sconosciuto apparire.
Non aveva niente delle donne tenere e mielose eppure leggeva in lei una dolcezza incapace di autocelebrarsi. La vedeva sempre ironica eppure fatta di una tristezza che rimandava ad altri mondi. Così violenta eppure così esposta e fragile.
Ma quell'uomo temeva tutto quel magico e preciso comporsi.
Amava quella passione, odiava i sentimenti già stanchi e ripetuti.

La donna non avrebbe saputo trovare una precisa ragione al suo sentimento.
Sapeva ritrovarsi esclusivamente nell'incastro perfetto di un fianco. La disturbava quella risata caricata, mai sommessa, a riempire la voragine di una finta appagante esistenza. Avvertiva come estraneo quel viso prima di farci l'amore e un attimo dopo lo riconosceva come suo da sempre, ma era l'attimo in cui l'uomo perdeva il senso di quel cercarsi, ormai certo di quel che pensava gli fosse dovuto.
Tutto questo la smarriva nel suo perfetto e conosciuto essere.
Non aveva niente degli uomini belli eppure preferiva l'estetica di una smorfia 
disegnarsi sulla sua bocca a chiunque altro. Lo vedeva freddo, egoista e prepotente e ciò la rimandava ad un passato fatto di uomini identici nella loro inegualità. Così intento a negare gli affetti eppure così naturale nel contraddirsi esponendoli.
Ma quella donna si emozionava a tutto quel magico e preciso comporsi.
Amava quella passione, odiava la ripetuta vigliaccheria dei sentimenti.

martedì 30 agosto 2011

Passa da aspirante stagista a stagista.

Titolo alternativo per il lettore esigente che vuole poter scegliere:
Certi blog non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano. 


Ci sono persone per le quali l'anno inizia a gennaio, altre per le quali inizia a settembre. Io faccio parte della seconda categoria. Così anche questo blog cambierà con un nuovo inizio: sono ufficialmente una stagista copywriter. Rapido riassunto delle puntate precedenti (da leggere con voce da speaker maschile enfatico e suadente, in stile recap di fiction su canale 5 con titolo altisonante e cast con Gabriel Garko e la Arcuri): questo blog e Donna Draper vengono creati in una sera di metà novembre dell'anno scorso a seguito di un colloquio con un direttore creativo sprezzante, sadico e (aggiungi aggettivo che renda l'idea districai senza dire stronzo) che tra le tante cose che disse accennó che avrei dovuto fare qualcosa per farmi notare e scegliere tra tanti aspiranti pubblicitari. Ad esempio andare ai colloqui scollata o un blog. Scelsi la seconda opzione. Uscii da quel colloquio sentendomi uno schifo e ripreso il treno per casa mi venne in mente quello che poi è amo la pubblicità e odio i pubblicitari. Sei mesi e un'esperienza di stage nel settore in un ruolo diverso, quello stesso direttore creativo mi ha presa. Da allora ho un po' timore a commentare l'adv immedesimandomi e immaginando i brief chiusi e a zero budget e tutte le idee migliori che puntualmente finiscono in un cassetto. Un minuto di silenzio.
Ho pensato a lungo se chiudere il blog o continuare, poi ho deciso che l'avventura andrà avanti anche da qui. Ma il blog cambia pelle. Da adesso si punta al contratto a progetto, si scrive di vita vera e agenzia vissuta. Per rendervi maggiormente partecipi pubblico il video che mi ha mandato il mio capo quando ha scelto me. Potrete capire che da qui in poi insomma no, non sarà una passeggiata.


:

mercoledì 27 luglio 2011

Male grazie 10: Donald Draper è Spidertruman di Giovanni Pagano from Bad Avenue

Questo post fa parte del progetto Web Refugee per contrastare la delibera Agcom che potrebbe limitare la libertà d'espressione nel web. Stasera ospito Donald Draper che ospita l'ultimo pezzo prima dell'estate di Giovanni Pagano, sul suo blog Bad Avenue. Una specie di scatola cinese di ospiti o semplicemente un gruppo di disbanded. Come scriverebbero i migliori giornalisti: ricevo e pubblico volentieri.

donald draper:
"Donald Draper, nel caso non ve ne foste ancora accorti, è un personaggio di fantasia. Probabilmente qualcuno ci rimarrà male ma devo confessarvi che purtroppo non esiste."

spidertruman:
"IO SONO NESSUNO: a chi cerca di indagare sul mio passato, sulla mia identità, rispondo che non ho un volto e non ho un nome."

donald draper:
"Su questo blog scriverà sempre e solo il personaggio Donald Draper. E se, come vi ho già detto, non esiste,  allora volete sapere chi state leggendo?
Davvero non ve ne siete ancora accorti?
State leggendo voi stessi."

spidertruman:
"Truman è la voce del popolo che dice BASTA!!!!!!!!!!!!! Truman è in ognuno di voi, dovete farlo uscire!!!!!!!!!! "

ciao a tutti
da un pezzo sono colpito dalle somiglianze tra il macro-mondo italia e il micro-mondo della pubblicità italiana
mi stupisco sempre di come questo sia la fedele copia in miniatura dell'altro

stesso potere arrogante ed inconsistente
stessa managerialità fallimentare
stesso genere di protagonisti senza alcuna sostanza
stesse lobby 
stessi ricatti
stessa pretesa di eludere le regole
stesso proposito di annullare chi sarebbe preposto a farle rispettare
stessa tendenza a modificarle a proprio piacimento
stesso tentativo di far passare qualsiasi porcata sotto silenzio
stessi argomenti per respingere le critiche
(uno per tutti "questo problema non è sentito dal popolo")
stesso addomesticamento della stampa
stesse reazioni intolleranti contro la potenziale libertà del web

possiamo stupirci se
più o meno nello stesso periodo
saltano fuori due supereroi incazzati che vogliono ristabilire la verità
entrambi con la pretesa di rappresentare e pungolare le istanze popolari?

naturalmente donald draper non è spidertruman
ma altrettanto naturalmente lo è

lunga vita a donald draper
lunga vita a spidertruman
e voglio allargarmi
lunga vita al web e a wikileaks

giovanni pagano

martedì 26 luglio 2011

L'abbandono

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Le vacanze rovinano le coppie.

mercoledì 13 luglio 2011

Illuso è un diritto

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Uno, nessuno, centomila Cassel


Vincent Cassel è il nuovo nero. Ogni epoca ha il suo moralizzatore, ogni estate il suo tormentone. Quest'estate ci tocca Cassel. Ormai le agenzie pubblicitarie lo utilizzano per illuminarci su qualsiasi aspetto della nostra esistenza. In un revival continuo di spot che sembrano usciti dagli anni '80 dispensa opinioni senza possibilità di replica. Ora sul lusso, ora sull'amore. 
Per Yves Saint Laurent si scopre James Bond dei noantri con tanto di luce al laser degna dei peggiori tifosi e ci spara la massima sull'amore: "l'amore si nutre di coincidenze, rischi e d'interdizioni". Se lo dice lui. Per la Lancia Ypsilon in uno spot che sembra un documentario di psichiatria, un Quark sul delirio, Vincent nuova Maria Antonietta invece che brioche al popolo che ha fame in un monologo appassionato sul nulla consiglia l'acquisto di una Lancia! Il lusso è un diritto? Allora datecelo gratis!!! 


Una sorta di retorica al contrario delle marche per scegliere un posizionamento antipatico? Una mossa di Marra che si è dato all'adv? La Bellucci gli ha lanciato una maledizione e lui ha cominciato a pensare in umbro e recitare in cagnesco? Il dramma è che Vincent può dire qualsiasi cosa e stare sulle palle a chiunque. Un attimo, forse è un effetto che fa solo a me? Eppure ai tempi del film "L'odio" mi stava quasi simpatico. Quando si dice la psicologia inversa.









martedì 12 luglio 2011

Voglio trovare un senso a questo spot...

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Basta che funzioni?


Non lo so se è geniale o una stronzata. Fa parte di quel genere di cose che si collocano per sempre sulla linea sottile che divide le due categorie. La verità è che se ne parla. E poi fare uno spot con una balena è un po' il sogno di qualunque pubblicitario, o no? 


La cosa più bella di questo spot è comunque un commento sotto al video youtube:
"Padre col seno = Bugie dette ai consumatori. Marionetta = Normalissimo consumatore/schiavo che viene deriso perchè è sicuro di essere libero, ma in verità è solo una marionetta come tante controllata dal tizio vestito bene sul grattacielo (che guarda caso siede su un cerchio contornato da un altro cerchio = simbolo degli illuminati), che a sua volta è controllato dalla balena bianca, che può respirare anche fuori dall'acqua (potere demoniaco). Continuate a non vedere prove di complottismo?" 


Il che dimostra che si possono fare anche cose senza senso che poi qualcuno che ci vede qualcosa si trova sempre. Come nei musei d'arte contemporanea. Chissà quante cazzate sentono quelle povere opere dal senso?


A me questo spot ricorda tanto Guerre Stellari. E Pinocchio. E Moby Dick. Ah, e una puntata dei Griffin.



venerdì 1 luglio 2011

giovedì 16 giugno 2011

Muoia sotto un tram più o meno tutto il mondo.


Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma non tutti se lo ricordano.

Prendere l’autobus in pausa pranzo è come visitare un girone dantesco. 
Però fa anche bene al cuore. 
Sono in due, un maschio e una femmina, vengono posteggiati affiancati nello spazio riservato alle sedie a rotelle. Le rispettive madri si schierano una a nord dell’isola passegginara e l’altra a sud. Non si degnano di uno sguardo. 
Lui ha lineamenti arabi, non saprei essere più precisa, la madre ha il fazzoletto a coprire la testa e una lunga tunica nera. Ha i ricciolini neri, due occhi grandi e luminosi scuri come il carbone. Lei è asiatica, sua madre ha mezza tunica colorata con pantaloni abbinati che spuntano da sotto. Capelli neri liscissimi. La bimba ha i riccolini pure lei ma un po’ più lunghi del maschio e intrappolati in due fiocchi colorati. Avranno circa 4 anni.
Con la stessa forza con cui le madri si evitano i piccoli si sorridono, finché lui realizza di avere un camion nelle mani e lo porge alla bimba dicendole qualcosa nella sua lingua. Lei non capisce, aggrotta le sopracciglia, evidentemente valuta che la parola è poco importante, sorride e lo accetta dicendo qualcosa nella sua lingua. Lui non capisce, però si stira sul passeggino fino a indicarle con il minuscolo ditino qualcosa sullo sportello del camion. Lei non capisce, ma ride lo stesso e lo gira. Lui allora le ripete quelle strane parole anche per l’altro lato. E lei ride.
Si passano questo camion per tutto il viaggio, spiegandosi senza comprendersi chissà quali particolarità. Lei si appassiona anche a un gancio del passeggino di lui, e lui lesto cerca qualcosa di somigliante da farle notare sul passeggino di lei.
Le madri guardano il proprio figlio, il bimbo sconosciuto ma non hanno la forza o forse proprio il coraggio di guardare l’altra mamma. Figurarsi poi dirsi qualcosa.
Sicuramente hanno paura di non sapere cosa dire, di non comprendere la lingua dell’altra, forse pensano sia socialmente sconveniente attaccare bottone con gli sconosciuti, o tutto sommato inutile.
A nulla vale nemmeno la lezione importante e perfettamente strutturata che i bimbi gli stanno facendo. Loro che parlano senza capirsi, e che pure hanno riso e sorriso per tutto il viaggio, che hanno toccato le mani l’uno dell’altro, che hanno condiviso quello che per uno era un possesso per l’altra una novità.
E niente, io mi perdo a guardare i bimbi, che nonostante abbiano un uditorio così sordo e cieco, e spesso palesemente stupido, non perdono mai l’entusiasmo di provare a farci vedere che essere sublime potrebbe diventare l’essere umano.

giovedì 9 giugno 2011

Come fa un'insonne a seguire i suoi sogni?

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Sogno troppo, dormo poco.

Ultimamente il mio cervello si prende troppe libertá, vaga senza meta proiettando continue immagini nella mia testa, immagini di cui farei volentieri a meno. Ma come si può riuscire a controllare le maree cerebrali? Le fughe di gas tossico di una materia grigia che piú che grigia ormai é nera pece. Dico io, non é per niente razionale la totale impossibilitá di prendere il sopravvento sulla propria fantasia, ok, sulla carta potrebbe sembrare uno scontro fra titani ma il punto che sfugge é che un elemento dipende direttamente da un altro. Cosa chiedo, in pratica chiedo al mio cervello di darmi delle opzioni, magari anche esposte formalmente bene:

Cervello: “Buongiorno Padrona, come sta oggi? Dormito bene? Se fosse cosí gentile da concedermi un minuto vorrei che osservasse la lista di fantasie ed immagini che io, suo umile servitore, vorrei proporle oggi.”
Padrona: “Buongiorno un cazzo. Che cazzo ti é preso stanotte? Ancora con quei sogni? Mi sembrava di essere stata chiara con te l´altro giorno.”
C: “Ma padrona, lei sa benissimo che io controllo solo in parte i sogni, posso decidere alcuni argomenti ma il risultato del mescolamento é del tutto casuale.”
P: “Casuale o no dobbiamo risolvere il problema, puoi spegnere le trasmissioni di quel canale magari? Ho licenziato il protagonista!”
C: “Posso spegnerle per alcuni momenti del sonno ma non posso assicurare che la censura perduri nell´arco di tutta la notte.”
P: “Ok è un rischio che non posso correre, vada per l´oscuramento del canale allora, fino a nuovo ordine lascia tutto offline.”
C: “Come desidera Padrona. Posso procedere con il menú adesso?”
P: “Sì, procedi pure.”
C: “Allora, come antipasto oggi vorrei iniziare con delle fantasie leggere, una cosa alquanto scherzosa, ultimamente é molto in voga la rivisitazione di passate epoche storiche quindi partirei con una bella immagine di Lei con un principe azzurro su un classico cavallo bianco che passate tra la folla del vostro regno che vi acclama”
P:
No no no no, non ci siamo, voglio qualcosa di diverso! Su su cazzo impegnati, che è questa banalità? Mettiamoci qualcosa di assurdo, dai!”
C:
Ma non possiamo partire giá con elementi assurdi! Siamo appena all´antipasto! Cosa vorrebbe, un grifone? Un drago multicolore? Un unicorno?”
P: “Ecco si! Fatta per l´unicorno! Mi piace, é un cavallo ma con quel qualcosa in piú che non lo rende un cavallo! Non trovi?”
C: “Come vuole lei, peró credo che una partenza soft sia piú adatta…”
P: “Fanculo il soft, ah, togliamo il principe e aggiungiamo pure che mi acclamano perché li ho salvati da un orda di barbari, 10.000 barbari in armatura di scorpione e tartaruga, e che li ho sconfitti tutti grazie alla lucentezza della mia spada laser!”
C: “Credo che ora lei stia esagerando, una spada laser?”
P: “Perché no? Sono le mie fantasie, posso metterci quello che voglio!”
C: “Sì ma non sembra troppo Star wars?”
P: “Non ci sono unicorni in Star Wars!”
C: “Ha ragione, ma si ricorda di quel piccolo incidente di qualche settimana fa? La fantasia ambientata suoi banchi delle superiori e culminata con la scoperta dei poteri della forza e conclusa con lei che faceva roteare i banchi fuori dall´edificio facendoli schiantare sulle automobili degli insegnati? Si ricorda quanto tempo e quanto lavoro c`é voluto per riportare ordine nella sua quotidianitá?”
P: “Sì ma adesso é diverso, sono pronta, sono capace di controllarmi, e poi si tratta solo di una spada laser!”
C: “Propongo una spada luminosa e lucente, capace di tagliare la pietra e il ferro ma non laser, una lama infuocata credo sia sufficente per darle quell´aria leggendaria.”
P: “Che palle, accetto a malincuore, procediamo.”
C: “La ringrazio, proseguendo con il menú vorrei proporle come primo piatto una novitá, una fresca fantasia che riguarda lei, una direzione creativa esecutiva in un'agenzia creativamente stimolante con un'atmosfera familiare e accogliente.”
P: “Mmmm, sa di giá sentito, peró é un cliché che funziona, possiamo aggiungere un po' di campagna de premio?”
C: “Credo si possa fare, sì dai…”
P: “E posso scegliere Yoda come stagista?”
C: “Padrona, sta infilando un altro elemento tratto da Star Wars, non crede sia il caso di rivolgersi ad uno specialista per risolvere questo problema?”
P: “Fottiti! Potrei volere anche un mammut addestrato al flauto se solo lo volessi ma non lo voglio, voglio Yoda.”
C: “Credo sia il caso di andare avanti, prima che sia troppo tardi, come secondo avevo pensato ad un classico che lei ama tanto, una giornata in cui riesce a controllare il tempo, fermarlo a suo piacimento.”
P: “Mi piace! é da un po' che non la preparavi questa! 
C: “Come lei desidera, vuole sentire il dessert?”
P: “Oh sì, adoro i dessert…”
C: “Per questo che le ho preparato qualcosa di speciale, un semifreddo a base di vendetta e rivincita: lei, nella fabbrica della Mattel, Detective privato che svela il rapporto malsano e innaturale fra Big Jim e la piccola nipotina di Barbie, Shelly.”
P: “Cervello, perché devi farmi questo?”
C: “Perché? Cosa non va padrona? Lei, in qualitá di detective, svela questo fattaccio e fa arrestare Big Jim che finisce dietro le sbarre, disonorato e alla mercé di tutti i cattivoni che potranno approfittarsi delle sue plasticose natiche ogni qualvolta lo desidereranno!”
P: “Mi hai deluso, potevi puntare su qualcosa di piú eclatante, invece no, non me ne faccio niente di questa subdola rivincita.”
C: “Non capisco, ma mi dispiace averla delusa. Posso rimediare in qualche modo? Vuole celebrare di nuovo le nozze fra lei e Luca Argentero?”
P: “No grazie, non ne ho voglia.”
C: “Oddio, ma cosa sta dicendo! Perfavore, mi dica come posso aiutarla!”
P: “Facciamo che ci penso un'altra volta che adesso mi fa fatica anche fantasticare”
C: “Io mi ritiro nei miei alloggi, quando vorrá farmi lavorare allora me lo comunichi.”
P: “Sì, ottimo, allora fai partire la programmazione quotidiana.”
C: “Sì, come lei desidera.”


E fu così che è una settimana che sogno Bin Laden...mah!

lunedì 6 giugno 2011

La vita non è un film

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
La vita è un film.


Avete presente Cameron Diaz nel film l' amore non va in vacanza che ogni volta che la sua vita cambiava si rifaceva mentalmente il trailer di se stessa con tanto di musica? Ecco io ho smesso di farmi film e ho cominciato da un po' con i trailer. Con i trailer si lascia più spazio all'imprevisto e al normale scorrere delle cose, in più è molto più bello e appassionante in 3 minuti. Avrete sicuramente sentito dire che la vita non è un film. Questo non è del tutto vero. Bisogna arrendersi all'idea che non tutti abbiamo una vita da film, la maggior parte di noi non avrà nessun bacio sotto la pioggia a testa in giù alla Spiderman e nessun inseguimento adrenalinico alla Fast & Furious. Ma esiste sul serio gente con una vita davvero interessante. Solo che quella gente spesso non siamo noi. Quindi sì, la vita è un film, ma il protagonista è qualcun altro. Tu sei il tizio con l’ombrello che passa sullo sfondo nella scena in cui lui e lei si baciano sotto la pioggia. E no, non puoi farci niente: le comparse non hanno voce in capitolo sulla sceneggiatura. Al massimo, se il regista non è un Kubrick, puoi scegliere in che mano tenere l’ombrello. Anni dopo, per caso, beccherai il film in seconda serata su i bellissimi di Rete 4, che bellissimi non sono quasi mai. Lo rivedrai e ti accorgerai che è proprio bello. Anche se la tua parte è così piccola che non hai nemmeno il nome nei titoli di coda, ti sentirai fiero di aver partecipato. In quel momento sarai molto felice. Non mi pare poco. E se nemmeno quello ci fosse concesso si può sempre andare al cinema, sperando di non essere quelli a cui si siede sempre davanti o un giocatore di basket o una signora con una classica cotonatura anni 80'. Perché non capita solo a me, vero?

lunedì 30 maggio 2011

What an excellent day for an exorcism.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
What an excellent day for an exorcism or some spring cleaning.


Ecco il tipo di spot che vorrei fare un giorno. Trovando il cliente esigente ma non deficiente, l'agenzia giusta e i pianeti in trigono. Ma la strada è ancora lunga quindi conviene che mi metta a fare le pulizie di primavera (in ritardo) oppure qualcuno chiami Milingo per farmi smettere di roteare la testa e sputare bava verde a forza di cercare uno stage. Una sola accortezza Padre non è aramaico il pubblicitese ma ci somiglia un po', e quella cosa che fa l'effetto della croce dicesi "debrief".

venerdì 27 maggio 2011

Scarlett e il kkk

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
L'Ammerica e l'aborto. So disbanded.


Questo è l'originale:


Questa è la parodia:

lunedì 16 maggio 2011

Seguo una dieta bilanciata: 50% pizza, 50% sushi.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Questa vita tra i cuscini sa di sushi e di sashimi

Oltre i pranzi e le cene fuori, ormai sono al livello che conosco anche i pony-express. Il ragazzo cinese della pizza (che per par condicio dovrebbe alternarsi con uno napoletano del sushi) ultimamente sembra scuotere la testa all’interno del casco ogni volta che si allontana. Ma che ne sa lui delle emergenze di un'aspirante pubblicitaria? Lui che al massimo può perdere una prosciutto e funghi per strada. Che arguta notazione. Stasera al primo boccone ingoiato ho però come l’impressione che dentro di me qualcosa si stia lamentando.

“Qui stomaco: pizza? Ancora pizza? Ma che cazzo pensate di fare lassù?”
“Qui cervello: obbediamo agli stimoli. Abbiamo sentito l’impulso-fame e abbiamo provveduto immediatamente.”
“Qui stomaco: non prendeteci per il culo! Abbiamo lanciato l’impulso ore e ore fa ed era chiaro: insalata, carne, frutta, sostanze…”
“Qui cervello: non cominciamo di nuovo con questa storia.”
“Qui stomaco: storia? Siamo invasi dai corpi chetonici.”
“Qui cervello: la questione è chiusa. Sono stanco.”

"Qui pelle: mi sto squamando."

sabato 14 maggio 2011

500 giorni insieme


Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Ci sono solo due tipi di persone: le donne, e gli uomini

 "500 giorni insieme" comincia così: "nota dell'autore: questo film è un' opera di fantasia, ogni rassomiglianza a persone vive o morte è una pura coincidenza. Specialmente per te Jenny Beckam. Puttana."


Per me un film che comincia così ha già vinto. Se non fosse già bastato questo la voce narrante precisa all’inizio del film che quella che racconta non è una storia d’amore: “questa è la storia di un lui e di una lei, una storia di un incontro e di quello che da esso può scaturire". L'ennesimo bel film con il titolo tradotto malamente. E distribuito peggio. La protagonista nella versione originale si chiama Summer e il titolo originale sarebbe "500 days of Summer" nella traduzione la protagonista si chiama Sole e il titolo è stato tradotto 500 giorni insieme. Non facciamoci domande. Dopo "Eternal sunshine of spotless mind" tradotto in "Se mi lasci ti cancello" e "Jeux d'enfant" in “Amami se hai coraggio" è solo una conferma che più un film è bello più il titolo in italiano diventa una schifezza alla Moccia. Il film è un contro stereotipo fatto a pellicola. Una volta tanto è lui la romanticona e lei la stronza. Lui architetto mancato scrive biglietti d'auguri e lei fa l'assistente al capo di lui. Lui crede all'amore mentre lei non vuole storie serie. Ad un certo punto si scambieranno i ruoli e lui scriverà biglietti come "son rosse le rose, son viola le viole... vaffanculo troia".

La regia è piena di trovate (Marc Webb non a caso è stato scelto per il prossimo Spiderman), la colonna sonora pop-rock è semplicemente perfetta, gli attori anche. Un film leggero e divertente ma che nasconde profonde riflessioni sull’amore, un film pieno di episodi tragicomici che chiunque, almeno una volta nella vita, ha vissuto e che difficilmente avrà dimenticato. La scena all'Ikea in cui giocano fantastica a tal punto di far venire voglia di andarci, altro che i soliti fidanzatini noiosi che rubano le matitine. Insomma finalmente una commedia romantica dal sapore reale. Mi è piaciuto così tanto che scrivere una recensione mi fa sentire molto Mollica che vende al tg1 qualsiasi cosa entusiasmandosi come non mai.

mercoledì 11 maggio 2011

Marra 2 la vendetta

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
La seduzione è un'arma di distruzione di massa


lunedì 9 maggio 2011

Eh lo fanno lo fanno...

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Italians do it better


Spot per il prossimo referendum a torto non pubblicizzato nelle tv italiane. Importante da diffondere per raggiungere il quorum. Giocato sull'esplicito riferimento sessuale suggerisce di votare con altrettanta enfasi sì. Ma che gli italiani "do it better" sarà valido anche per il voto?




Sicuramente in Spagna che votare possa essere un piacere ci avevano già pensato:


martedì 3 maggio 2011

Stai sul divano anche se c'è il sole

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Vai a giocare con gli aquiloni sotto al temporale

Al di là della facile ironia dei due titoli, i nuovi spot per my Sky hd mi piacciono molto. Non ti dicono come tutti gli spot del settore che puoi vedere cinema, sport e canali di caccia e pesca, ma di spegnere la tv e dedicarti ad altro. Geniale, no?

Gassman, Mezzogiorno, Pellegrini e Del Piero ci guardano dritti negli occhi e ci invitano a fare altro, piuttosto che restare a casa a guardare la tv. “Riprendi quel libro che aveviabbandonato”, “Insegna a tuo foglio ad arrampicarsi sugli alberi”, oppure “Questa notte guarda le stelle”, ma anche “Vai a correre. Anche se piove” o “Fate l’amore più spesso”, “Questo weekend perché non parti?” e “Vai a farti una pizza con gli amici”.

Questi sono solo alcuni degli inviti che i protagonisti propongono al telespettatore. E forse è un po' poetico pensare di poter non perdere nulla di quello che ci piace (almeno in tv), e forse lo è altrettanto pensare che su Sky facciano qualcosa per la quale valga la pena rinunciare a fare altro. Ma quando mai?
Certo che con my Sky e gli hard disk interni ai decoder l'advertising dovrà fare i conti molto presto, è vero che puoi fare tante altre cose e registrare i programmi ma puoi anche mandare avanti gli spot. 






giovedì 28 aprile 2011

Scusa, ma i tuoi capelli fanno Swish?

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Circonvenzione di incapace

Le pubblicità dei prodotti per capelli sono evidentemente uno spunto interessante per la creatività dei detestabili pubblicitari. Ci hanno chiesto se i nostri capelli fanno Swishh o magari, perché no, sgrunt se usiamo un prodotto scadente. Ci hanno fatto interrogare sulla capacità dei nostri capelli di galleggiare a pelo d'acqua in bacinelle, che altro che beach volley questa estate tutti a mollo a controllare se le doppie punte affondano. La Sunsilk ha addirittura scomodato per creare un balsamo miracoloso Yuko Yamashita "esperta dei capelli lisci", stranamente giapponese. Popolo geneticamente immune dall'effetto crespo. Cosa potevano inventarsi ancora? Pantene provine spa ispirato ai centri benessere ha fatto di più. In una prestigiosa spa hanno sostituito con dei prodotti Pantene i prodotti costosi che utilizzavano di solito. E i commenti delle clienti sono tutti molto positivi!!!! Ma che simpatici burloni ad agire sulle menti già provate di persone che vanno a curarsi i capelli nelle spa, a saperlo di essere stata presa in giro, io avrei come minimo chiamato il mio avvocato. Già che si trovavano potevano scambiare il cibo macrobiotico con una porzione di kit kat deluxe e vantarsi che tutte le signore si erano leccate i baffi e avevano apprezzato il cibo in realtà per i gattini, no?

domenica 17 aprile 2011

92 minuti di applausi

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Paura eh?
  
La Y&R di Praga ha pensato ad un nuovo modo di affrontare il tema della digestione per il Danone Activia. Se noi abbiamo la MarcuzzI e la Cucciari che si confrontano e si interrogano sul problema della pancia gonfia come tutte le amiche quando si incontrano (ehh?). Altrove il problema è preso in maniera più seria, o forse no. Un'idea talmente disbanded da essere al limite tra il genio e lo schifo. In Italia al massimo rapiscono la salma di Bongiorno a Praga anche la digestione è in pericolo.

martedì 5 aprile 2011

Brava Giovanna, brava.

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Giovanna è tornata.


Uno degli spot che ha fatto più epoca è stato quello della suadente Giovanna cameriera con l'hobby del bricolage. Sotto gli occhi di una padrona di casa  sempre attenta e collaborativa e di un padrone di casa ancora più attento si dilettava in un'atmosfera strabordante di doppi sensi a dipingere qua e là. Un giorno anche l'uccelliera, mobilio immancabile in tutte le nostre abitazioni. Eh? Oggi Giovanna è tornata a pubblicizzare fernovus prodotto adatto anche sulla ruggine. Per quanto sia tutto irrimediabilmente lontano dall'esser contemporaneo c'è uno scatto femminista in Giovanna. Dopo che il padrone chiede se sia tornata la povera Giovanna, la moglie vestita a metà tra Rita Levi Montalcini e Maria Montessori con filo di perle a 10 giri, sorseggiando del thé introduce la ragazza che vernicia l'inferriata con altri muratori fighi che non solo l'aiutano ma la incoraggiano ed elogiano al grido di "brava Giovanna... braaava". Così lei  tutta felice comincia a celebrare di aver fatto diventare verde un ricciolo della ringhiera contenta come solo una che ha combattuto il dramma del sudore ascellare potrebbe fare.  Così alza le braccia al cielo e celebra il successo nella tenuta perfetta per chi fa piccoli lavoretti di casa: hot pants canottiera bianca e timberland. Una cosa magnifica insomma l'emblema dei tempi che cambiano, una paracula di prima categoria. Lei è tornata dopo aver fatto altro (dalla piega si presume sia andata come minimo dal parrucchiere) ha dipinto un ricciolo mentre gli altri lavoravano e poi si è presa il merito facendosi pure festeggiare. C'è chi chiamerebbe tutto questo emancipazione femminile, insomma "brava Giovanna, brava."







venerdì 1 aprile 2011

Chi ti droga, ti spegne

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Se la conosci la eviti.


Dopo "non farti, fatti la tua vita"  esce una nuova campagna di sensibilizzazione contro la droga con giochino di parole annesso "Ballo ma non mi sballo". Questa volta non hanno scomodato effetti speciali e cantanti famosi, ma l'idea è tutta in una festa fighetta dove si bevono succhi di frutta, si pagano smarties 50 euro e sopra i vassoi d'argento si striscia la panna spray... un'atmosfera credibilissima insomma. Se non altro rispetto alla prima non viene voglia di cercare un pusher. Aspettiamo con ansia il prossimo spot dal titolo "non farti, fatti qualcun altro".





mercoledì 23 marzo 2011

Kamasutra metropolitano

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Famolo strano

Non vi anticipo nulla di più per non rovinarvi la sorpresa ma consiglio di vederlo fino alla fine. Questo spot realizzato dall'agenzia guerrilamarketing è alternativo, fuori dagli schemi ed irriverente, caldamente sconsigliato ad un pubblico pudico e bacchettone. Originale nella sua coraggiosa sfrontatezza lascierebbe anche alla famosa Jessica, compagna di Ivano del film "Viaggi di nozze", un solo interrogativo: ma che davero?

martedì 22 marzo 2011

Enjoy the ride

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Contro il logorio della vita moderna


venerdì 18 marzo 2011

Hello retorica

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Goodbye malinconia



giovedì 17 marzo 2011

Adidas is all in

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Katy Perry, Beckham, Messi e B.O.B all in Adidas


Adidas si appresta a lanciare una massiccia campagna pubblicitaria a livello mondiale creata dall' agenzia di Montreal Sid LeeLa campagna esprime l'amore per il “gioco”, inteso come un'attività trasversale al mondo dello sport, della strada o della moda. Tutti sono uniti dal rispetto reciproco per la passione che infondono nella propria arte.
Gli ambasciatori del brand sono numerosi e legati alla sfera sportiva, musicale e del lifestyle: dalle stelle del calcio Lionel Messi David Beckham Derrick Rose, star dell'NBA; dall'icona pop Katy Perry al produttore e rapper B.O.B.; dal grande skater Dennis Busenitz alla mitica band delle The Like a molti altri ancora. Immortalati negli ambienti che li vedono protagonisti nella realtà mostrano che quando si ama ciò che si fa ci si impegna al massimo. Curiosità inutile da disbanded delle 23.31: adidas si chiama così perché fu fondata nel 1948 da Adolf "Adi" Dassler, fratello di Rudolf Dassler fondatore della Puma, che la battezzò con il suo soprannome e una parte del cognome (Adi Dassler). 

martedì 8 marzo 2011

Donne du-du-du

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Auguri



lunedì 28 febbraio 2011

Le emozioni non cambiano. Il modo di comunicarle sì.

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Certe cose non cambiano


Nuovo spot istituzionale per TIM con la cover più triste del secolo dei Beatles, Ryan Miller uccide "Hello Goodbye" che quasi si rimpiangono i 3 che con il camper che cercavano la solista per il loro gruppo. Regista da Oscar Sam Mendes e una troupe artistica di primissimo livello ed internazionale per una storia ideata dall’agenzia SaffirioTortelliVigoriti. Una storia che racconta nel tempo l'evoluzione della comunicazione. Ma il claim non vi ricorda qualcosa??? A me proprio sì arrivate al 2.50'...

domenica 27 febbraio 2011

Ogni maledetta domenica

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
 Senza parole



martedì 22 febbraio 2011

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Molte persone credono di riflettere mentre stanno solo riordinando i loro pregiudizi.

Provate a guardare questo spot senza pregiudizi. Se ci riuscite scrivete come avete fatto e diffondete subito il verbo. La gente (termine usato come dispregiativo collettivo di persone) è sempre piena di pregiudizi. Ed è un vero peccato ma anche una grande risorsa perché la mente umana lavora al risparmio e aggrapparci ad una convinzione pregressa ci facilita le cose. Siamo biologicamente progettati per avere dei pregiudizi. Il motivo è l'istinto di sopravvivenza lotta o fuggi davanti ad un probabile predatore  se siamo in pericolo non può richiedere una riflessione accurata. Essere preda o cacciatore adesso che ci siamo evoluti è molto relativo e può richiedere molto tempo per essere stabilito. L'unica cosa uguale è che se sei preda non occorre che tu conosca le regole del gioco. La vita un tempo era in ballo in una questione di decimi di secondo, adesso non lo è più ma ci è rimasto il suddividere in categorie le cose, etichettarle per rendere le cose più semplici. Così qualcosa che si è sviluppato come qualcosa per aiutarci a sopravvivere con il tempo è diventato qualcosa con cui si vive peggio. Questo è uno spot significante al riguardo di un'agenzia brasiliana (eh già non hanno solo sederi e calciatori)... mi è piaciuto perché le immagini scorrono uguali parallelamente e solo le parole cambiano, quante storie può essere la stessa storia con parole diverse o vista da occhi diversi?

lunedì 21 febbraio 2011

E' il futuro

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E' il futuro?


Nuovo spot con testimonial George Clooney per Fastweb questa volta Fibra100. Dopo aver prestato il volto al caffè nespresso il caro George è passato alla telefonia. Il primo spot era poco convincente lui scendeva dall'aereo e veniva accolto in aereoporto da persone che lo prendevano come un possibile sosia del famoso attore hollywoodiano. Lasciamogliela passare era una sorta di presentazione del testimonial. Ma il secondo spot? Lo spot di seguito ha uno story pregnante. George è in un tombino nei pressi del Colosseo una signora gli chiede che ci faccia nel tombino e lui tutto esaltato le risponde: "è il futuro" segue gag comica con la signora portata via dal vigile urbano che non crede alla storia del tombino. Che significa che questo poveraccio è passato dal sorseggiare caffeina in paradiso ad andare per tombini? Uno si immagina un futuro fatto di macchine volanti al massimo non sottoterra, a meno che per futuro non si intenda la strategia politica del nuovo millennio ovvero cercare di far passare per pazza una donna che dice la verità. Comunque conosco persone verso cui nutro una profonda stima che hanno riso guardandolo. Il che mi ha fatto perdere un po' di stima nelle persone ma io continuo a pensare che sia una trovata come per Julia Roberts nello spot Lavazza. Ho un problema da quando voglio fare questo lavoro quando vedo uno spot mi immagino sempre la riunione, il creativo, il cliente che ne parlano e si esaltano mentre decidono "Allora abbiamo avuto questa visione, un'idea mettiamo Clooney nel tombino esce e dice "è il futuro" e tutti fanno ooooooh che bello questa è davvero fantastica un po' come nello spot di Miss Evelyn.

venerdì 18 febbraio 2011

Se lo scrivi dura

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La storia di Poldina e Giovannino  (è bbbellissima)

In rete aveva avuto grande successo in rete con una viralità 2.300.000 ben visualizzazioni la lettera romantica di  Giovannino firmata da 3 giovani I ragazzi di Cric Davide Mardegan, 26 anni, regista, Clemente De muro 26 anni, copy, Niccolò Dal Corso, 28 anni producer...

poi è così piaciuta che è diventata lo spot Poste Italiane. Ci ha messo un po' eh è da dirlo... ma alla fine è arrivata la risposta di Poldina (ma perché Poldina povera bimba questo nome?). Un po' meno romantica di lui gli risponde che tra i vari ragazzi che conosce le piace quello che le ruba la mela della merenda. Bah. Se scrive che ha dei gusti del cavolo dura. E prima o poi arriva anche la lettera. Più poi che prima. 


Allora a lei piace il bimbo con i capelli gialli io - da uno che mi piace tanto - voglio che mi voglia. Continuamente, disperatamente, senza fiato. Che mi pensi, che mi respiri, che mi mangi anche quando morde una mela. Che trovi il desiderio di me in qualunque cosa faccia, che si fermi, bloccato su un ricordo di noi insieme. Che non veda l’ora di rivedermi. Che mi scriva, mi chiami, mi mandi e-mail, anche tutto insieme, contemporaneamente, perché no? Che mi regali dei libri perché io li legga (un po’ sperando che io li legga davvero e un po’ temendo che poi non li ami come li ha amati lui). Che trovi delle scuse per chiamarmi solo per sentire la mia voce. Che trovi delle scuse per non chiamarmi per dimostrare che può benissimo fare a meno di me, salvo poi rispondermi con un “pronto” che è una resa, quando alla fine lo chiamo io. Voglio che mi racconti tutto di sè (perché non mi basta mai sentirlo parlare) e voglio che resti zitto a guardarmi negli occhi senza aver più nient’altro da dire. Tutto questo, se mi piace davvero tanto. Sennò, mi rompo le palle al secondo sms in tre giorni. Però hanno ragione loro vuoi mettere la bellezza di una lettera scritta a mano contro un sms scritto con il t9? Anche quello però cara Lentiggini se lo scrivi dura.