lunedì 15 novembre 2010

Donna Draper e lo stage

Vorrei tanto diventare una stagista ricca e famosa, questo certo se si tralascia il dettaglio che le stagiste sono di norma sottopagate e l'unica famosa che mi viene in mente è Monica Lewinsky... che con il senno di poi come avrà mai fatto a trovare uno stage alla Casa Bianca se è così difficile trovarne uno in un agenzia pubblicitaria qualsiasi? Ok, evidentemente faccio domande inappropriate e retoriche, lei avrà avuto delle doti relazionali e di team building ineguagliabili e altre nemmeno troppo nascoste ormai.Detto ciò io mi accontenterei di non finire a letto o sotto la scrivania di nessuno e di essere anche sottopagata pur di imparare, ma sono evidentemente un'inguaribile romantica. Avevo accennato ad uno spot per il blog?Eccolo qui in 2 versioni, come prova che quando mi metto in testa una cosa prima o poi la faccio davvero. Check It Out!



A life on facebook

Quasi 3 milioni di visualizzazioni in pochi giorni per questo filmato diretto da Max Luere che ha pensato di realizzare un breve video in cui racconta “la storia di un uomo attraverso l’interfaccia di Facebook“. L’idea ha trovato così la vita in un montaggio divertente e ben fatto, uno spunto di riflessione su una società, la nostra, legata a doppio filo con i social media. Ricorda l'idea della pubblicità google andata in onda del super bowl Parisian Love poi ironicamente ripresa in Parisian oops , ma con l'aggiunta dell'interessante spunto dell' ormai sempre più labile separazione tra vita reale e virtuale. Facebook è ormai la piazza, gli amici, il cellulare un vero e proprio modo di vivere e la vita, e anche se in tanti sono pronti a giurare che è un fenomeno in declino, la realtà è che spesso ci ritrova a chiedersi come fosse la nostra vita prima di facebook. Fb ci ha cambiati ormai è la medicina alla solitudine condivisa, che a pensarci bene è vero che ci sono persone che non sentiamo da anni e usciamo sempre con i soliti 4 amici ma  sapere che il nostro amico delle medie ha la febbre a volte ci fa sentire comunque meno soli e parte della società, è proprio per questo che bisogna arrendersi all'evidenza di come il virtuale sia scisso dalla vita vera ci sono persone che mettono il "mi piace" sotto a persone che per strada neanche salutano...sono due mondi molto vicini talvolta intrecciati ma profondamente divisi. Qui sotto il video. E in me l'idea nell'aria di creare uno storytelling di Donna Draper come spot del blog.





I tipici comportamenti del consumatore online


Nella nostra vita il prevedere il comportamento dei nostri amici o che qualcuno preveda il nostro, può essere sconfortante per alcuni o molto rassicurante per altri. La verità è che a mio avviso è diffusa una certa coazione a ripetersi e per quanto ci ostiniamo a credere di essere tutti diversi siamo in realtà molto simili e abitudinari. In pubblicità spesso prevedere il comportamento cercando di anticiparlo è la vera strategia, si cerca di far arrivare il messaggio con il minimo sforzo nel punto esatto in cui il consumatore pensa di trovarlo.
Un  articolo di Webcredible - 10 unexpected online user behaviours to look out for - analizza i comportamenti tipici del consumatore  quando trova un sito online. Riducendo i casi a dieci esempi da studiare, si apprezza maggiormente lo sforzo per progettare un sito web che sia facile da usare e di successo.

Le persone non vedono i banner

Le persone non si accorgono dei banner. Anche se sono costruiti per attirare lo sguardo, la gente non li guarda, li evita.  Come si è in grado di dividere il testo che ci interessa dalla pubblicità di una rivista, così capita in molti siti web ed il fenonemo tende a diffondersi. Al punto che colpisce anche aree del sito graficamente progettate che assomiglino troppo ad aree pubblicitarie.  Una possibile soluzione è costruire dei banner simili ad aree di testo.

Le persone hanno una visione a tunnel

E’ importante che le persone trovino i link dove si aspettano che siano. Prove effettuate con diversi utenti danno luogo a risultati sorprendenti, quasi che la visione sia effettivamente a tunnel.

Le persone non rimangono sulla home page

Tutto lo sforzo che hai messo nel costruire una home page ricca ed interessante si perde quando arriva un utente molto determinato a trovare quello che sta cercando. Quando in un negozio entra un cliente che cerca una cosa specifica, non si ferma a guardare altro che non sia quello che interessa. Questo è un comportamento naturale: va quindi messa molta attenzione nel rendere immediatamente chiara ogni finalità del tuo sito.

La gente non ha pazienza

Non solo nel tuo sito. In ogni posto la gente ha poca pazienza, se non trova immediatamente quello che cerca. Poi magari capita anche che si metta a scrivere un blog non trovando lavoro, ma è un'altra storia...

Lo sguardo delle persone si muove come un F

Le persone hanno un comportamento prevedibile e simile ad un percorso ad F, quando vedono un sito web. Anche se guardano dappertutto ad una prima occhiata, successivamente l’occhio si sofferma in alcune aree particolari che fanno assomigliare il percorso ad una F.

Le persone non ricordano quello che hanno visto

Questo comportamento è simile a quello che succede nella vita di ogni giorno. Entri in un negozio, guardi o ti mostrano alcuni prodotti. Se non comperi immediatamente difficilmente ricordi quello che hai visto, e se entri nel negozio successivo hai già dimenticato (e non ti interessa più) quello che hai visto in precedenza. 
A meno che come succede a me nei grandi centri commerciali quando guardo 89 paia di stivali per poi decidere che erano i primi ormai a km di distanza i migliori e comincio il percorso all'indietro. Le donne devono avere una memoria speciale che si attiva per lo shopping su questo comportamento ho seri dubbi.

La gente è felice di scorrere

Non è sempre vero che le persone odino lo scorrimento di un sito web. Spesso scorrono senza accorgersene e senza saperlo. La chiave è quello di garantire i contenuti al di là della piega dello schermo anche senza basarsi sulla barra di scorrimento. Nella progettazione delle pagine va quindi prestata attenzione per far capire che immagini e testo sono presenti ed interessanti anche sotto la prima vista dello schermo.

La gente non legge

Sul web si legge in modo molto diverso. La lettura non è continua, ma corre a salti alla ricerca della parola chiave, quella che ti fa capire i contesto in cui sei. Vanno quindi evitati testi introduttivi, spiegazioni verbose, disclaimer inutili, avvertenze illegibili. Tutto quello che NON dovete fare lo trovate in una qualsiasi inserzione eBay: poche parole, dividere in paragrafi, testi puntati, evidenziare le parole chiave.

La catena della persuasione deve puntare all’obiettivo

E’ vero che la catena della persuasione deve essere tesa, corta e puntare rapidamente all’obbiettivo. E’ importante che le persone capiscano cosa stano facendo e che stanno raggiungendo il loro acquisto, anche se dovesse durare un passaggio in più dei canonici tre. Alle persone non piace perdersi, e quando si sentono perse abbandonano anche dopo un solo click.

Le persone sono abitudinarie

Vale la coazione a ripetere sempre le stesse azioni. Una volta imparata una procedura, le persone si sentono più sicure se la trovano ripetuta. Il cambiamento produce diffidenza.  Attenzione quindi a quando si cambia o si produce una nuova versione di un sistema già collaudato, va messo in conto un periodo di rodaggio e l’opinione negativa di alcuni utenti.

Adesso magari starete pensando, come ho fatto io che generalizzare è sbagliato  che voi vi distinguete e leggete sempre tutto, ricordate qualsiasi cosa e l'abitudine è per voi in realtà l'eccezione, ma pensateci un secondo come scegliete la vostra password per i diversi account?