giovedì 18 novembre 2010

L'importanza di chiamarsi Donna Draper

Stamattina (dalla regia mi comunicano verso mezzogiorno) mi sono svegliata e ho trovato un articolo su di me di Massimo Guastini su kttbblog. Una vera carezza all'ego. Per chiarire questo blog non è l'idea geniale per trovare uno stage o almeno non per il momento, non mi sono arrivate proposte di colloqui e le mail che ricevo sono principalmente di due tipi. Tipo uno: da ragazzi che come me sono in una situazione di precariato  che alternativamente o si lamentano o mi incoraggiano a non mollare, con un rapporto di 10:1. Tipo due: persone che non credono che sia un'aspirante stagista e mi chiedeno dettagli o addirittura lavoro. C'è chi poi mi accusa di essere più che una copy una che copia. Questo post darà qualche breve delucidazione in merito alla mia persona, tanto per far luce tra la fitta nebbia di mistero in cui sono avvolta. Anche se alla nebbia molti di voi dovrebbero essere abituati. Donna Draper, un nome, un po' di perché...

Come è facilmente deducibile anche ai non amanti del genere giallo Donna Draper non è il nome con cui sono registrata all'anagrafe. Darsi un nome da soli è un lavoro difficile, mi pare di ricordare che gli indiani d'America lo decidano autonomamente quando diventano adulti. Io in quel caso avrei scelto Persona Meravigliosa, così per dire. Se pensate di avere un nome che non vi soddisfa ringraziate comunque i vostri genitori per avervi sollevato dall'idea di doverci pensare. Sono esonerati dai ringraziamenti quelli che hanno il nome uguale al cognome con in mezzo un Di (Mario Di Mario), quelli con nomi assurdi che ogni volta che si presentano devono spiegarne l'origine ("Mi chiamo Durlindana perché..."), i vari Brooke e Chanel nati in piccoli centri o periferie italianissime, quelli che hanno subito per anni gli sberleffi scolastici e quelli che hanno accoppiate nomi e cognomi banali che per trovarli su facebook devi scorrere pagine e pagine di omonimi (Mario Rossi). In quest'ultimo caso te la devi giocare tutta con la personalità, ad esempio Ian Fleming aveva scelto James Bond come nome per il personaggio dei suoi romanzi proprio perché fosse neutrale e anonimo, così che potesse spiccare per altri motivi. 

I nomi in generale mi hanno sempre affascinato e anche quando vado al cinema per la gioia di chi accompagna, mi sorbisco sempre tutti i titoli di coda perché non si sa mai magari esce un nome bellissimo tra un assistente alla fotografia o una comparsa, e non vorrei perderlo così. Detto ciò la scelta di Donna Draper, dopo quattro stagioni di fila viste in poche settimane di Mad Men, è stata fatta nel giro di 5 secondi netti perché Peggy Olson non mi sembrava abbastanza carismatica e misteriosa. Non è la trovata da creativa del secolo rendere femminile Don con Donna, lo so, ma mi è sembrata la scelta giusta visto che Donalda avrebbe fatto troppo Paperino (e passare per sfigata, vista la situazione non mi andava proprio). Così vado a registrare il blog come donnadraper ed è già preso. Sconforto e mestizia, ma che disdetta! E adesso? Decido di voler mantenere Donna e trovare un cognome con la D perché per quanto possa essere utile avere 7 cognomi per entrare in agenzia, sono affezionata all'idea di averne uno solo. D...D...D...Disbanded! Ovviamente ero a conoscenza del blog Teddisbanded e avevo letto la sua definizione di questo aggettivo intraducibile  in italiano che definisce lui stesso in poche righe "una filosofia di vita, un modo di essere e di agire, una condizione umana. Sei confuso?Sei disbanded. Non hai voce?Sei disbanded. Sei tornato single?Sei disbanded di nuovo". Decido di abbandonare momentaneamente il divanesimo e abbracciare il disbandismo. Non solo rispecchia in pieno la mia situazione ma è anche un aggettivo, non potevo chiedere di meglio. Nascono poi la pagina fan su facebook e il profilo. Lì scopro che c'è un supereroe venuto dal passato Donald Draper. Ecco di questo non ne sapevo nulla, avevo cercato se ci fossero altre Donna Draper ma non mi ero spinta fino ad aprire tutti i 40 profili maschili fake ispirati alla serie. Ho anche molti sospetti su chi sia in realtà, ma che ci fosse davvero non lo potevo sapere. A lui non  pare sia dispiaciuto anzi mi ha nominato come la sua prima copycat, forse fa anche cv. Se sono una paracula?Bo, tutto sommato me lo auguro perché al momento sono proprio una donna disbanded, oh quanto sono disbanded.