venerdì 2 settembre 2011

Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Tutto finisce. Anche quello che non è mai iniziato.


L'uomo amava quel suo modo di dire. Di scrivere. Di far ridere.
Amava la sua finta spregiudicata sfrontatezza con cui affrontava il mondo. Gli piaceva la sua ironia dolorosa e velata di un senso triste della sua esistenza. Adorava quel corpo che scoppiava di passione, così perfetto nell'attimo del piacere, così feroce nel prendere ciò che lei pensava le spettasse. Gli piacevano quei fisici così precisamente accostati nell'ansimare stanco e sudato.
Tutto questo lo affascinava nel suo perfetto e sconosciuto apparire.
Non aveva niente delle donne tenere e mielose eppure leggeva in lei una dolcezza incapace di autocelebrarsi. La vedeva sempre ironica eppure fatta di una tristezza che rimandava ad altri mondi. Così violenta eppure così esposta e fragile.
Ma quell'uomo temeva tutto quel magico e preciso comporsi.
Amava quella passione, odiava i sentimenti già stanchi e ripetuti.

La donna non avrebbe saputo trovare una precisa ragione al suo sentimento.
Sapeva ritrovarsi esclusivamente nell'incastro perfetto di un fianco. La disturbava quella risata caricata, mai sommessa, a riempire la voragine di una finta appagante esistenza. Avvertiva come estraneo quel viso prima di farci l'amore e un attimo dopo lo riconosceva come suo da sempre, ma era l'attimo in cui l'uomo perdeva il senso di quel cercarsi, ormai certo di quel che pensava gli fosse dovuto.
Tutto questo la smarriva nel suo perfetto e conosciuto essere.
Non aveva niente degli uomini belli eppure preferiva l'estetica di una smorfia 
disegnarsi sulla sua bocca a chiunque altro. Lo vedeva freddo, egoista e prepotente e ciò la rimandava ad un passato fatto di uomini identici nella loro inegualità. Così intento a negare gli affetti eppure così naturale nel contraddirsi esponendoli.
Ma quella donna si emozionava a tutto quel magico e preciso comporsi.
Amava quella passione, odiava la ripetuta vigliaccheria dei sentimenti.