domenica 21 novembre 2010

Mr.Nobody

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Ci sono storie che non esistono

La domenica è una giornata strana la si aspetta per giorni e poi è subito lunedì. Se si ha un lavoro capita anche di lavorare, e si maledice un po' per quella finta promessa non mantenuta di giorno di festa. Se si sta cercando occupazione, che è un tipo di lavoro comunque, è un giorno in cui sei sicura che non arriveranno chiamate o e-mail. Oggi come se non bastasse piove il che rende il tutto ancora peggiore, si può scegliere la soluzione coperta e film o mettersi in modalità "non esco sotto al diluvio". O anche tutte due.

Quindi oggi consiglierò un film, bello e poco conosciuto "Mr. Nobody" diretto da un regista disbanded Jaco Van Dormael. Il film è stato girato con tanta attenzione nel post-produzione (2 anni) da non essere presentato al Festival di Cannes nel 2009 per scelta del regista, ma candidato poi a Venezia. Il film belga più costoso con un budget di 37 milioni di euro. In Italia non è mai uscito. All' estero ha giudizi critici ottimi e un crescente numero di fan che con il passaparola lo promuovono attraverso forum e blog. A molti cult capita così, di essere prodotti di nicchia poi promossi direttamente dal pubblico. A Donnie Darko e Matrix devono il loro successo a questo. Io l'ho conosciuto così surfando in rete e visto poi cercandolo disperatamente sul youtube giapponese sottotitolato in russo ma fortunatamente in inglese. Per la serie io sono refrattaria alle cose semplici.

Il film con una colonna sonora splendida e una scenografia accuratissima racconta di Nemo Nobody protagonista di una sorta di reality in cui i telespettatori del 2092 seguono in diretta i suoi ultimi istanti di vita. Nemo arrivato a 120 anni è l'ultimo mortale in un futuro dominato da una nuova stirpe di umani immortali che racconta la propria storia a un giovane ascoltatore tra realtà e finzione, tra sogni e ricordi. Infatti quello che racconta al suo interlocutore viene contraddetto dai flashback che ci vengono mostrati subito dopo. Come se la sua storia fosse in realtà tutte le possibilità che le sue scelte l'avrebbero portato a essere. Non una sola vita ma tre. Jared Leto l'attore protagonista si dibatte così in un gioco di specchi in cui ogni riflesso può essere la realtà. Jaco Van Dormael non si preoccupa di creare una struttura lineare anzi gioca tra l'onirico e tra tutte le possibilità dei se e dei ma, che ognuno di noi si trova a vivere ogni volta che compie una scelta. Il senso diventa così un limite al pensiero. A me è piaciuto anche per il messaggio che "tutto quello che scegliamo ha senso. Ogni scelta è la scelta giusta". Fatalista. Un film che vale ma sconosciuto, che parla di scelte in un periodo che me ne impone molte. Un po' Benjamin Button e Memento, ma più che altro uno Sliding doors all'ennesima potenza. E dopo i colloqui prendendo la metro ci si sente davvero come la Paltrow in quel film. Di seguito il trailer. Qui per i più coraggiosi il link megavideo.

Amo la pubblicità e odio i pubblicitari

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Odi et amo

Amo la pubblicità profondamente. Non odio i pubblicitari in genere, solo quelli che non mi prendono o non mi rispondono alle e-mail. Va bene aggiungo anche quelli che ai colloqui si lamentano di lavorare troppo, di non avere orari, e pochi soldi, quelli che ti consigliano di cercare di fare un lavoro meno stressante, e quelli che si credono rockstar. 
In pratica detesto profondamente solo la maggior parte pubblicitari. Succede quando ci si candida come stagista pronta a fare le nottate sorridente, instancabile e stanca di aspettare con tanto copriocchiaie già pronto per l'uso, ma non si riceve risposta alcuna.

Mi rincuora l'idea che anche quelli che fanno già il mestiere e ne parlano così, pur dedicandogli le giornate, le notti e i week end vivano evidentemente dei sentimenti contrastanti nei confronti dello stesso. Un giorno magari non troppo lontano potrebbe succedere anche a me. Lo spero. 

A questo proposito non posso che postare lo spot promozionale dell’Adcc, l’art directors club canadese che esprime perfettamente proprio questo Hate/Love verso l'adv. 
Con una speciale dedica a chi anche oggi, domenica, è in agenzia (testimone foursquare).

Non sono una persona particolarmente intollerante, giusto un po', ma l'odio è comunque preferibile all' amore a senso unico.