mercoledì 1 dicembre 2010

Oggi sono io

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere: 
L'uomo che scambiò Donna Draper per una macchina

Non avrei mai pensato di dovermi trovare in difficoltà per un "come ti chiami?" almeno non prima dei 70 e una diagnosi di alzheimer. È una domanda semplice di quelle a cui sai rispondere fin da piccola, da quando neanche cammini, di quelle che non hanno mai creato problemi dai tempi in cui ci si poteva fidanzare segnando una X su un foglio, quando insomma la vita era più facile (e si potevano mangiare anche le fragole). Una domanda poi che ti permette di spacciarti poliglotta perché puoi rispondere in tutte le lingue! Suvvia chi non sa dire almeno "Je suis Catherine Deneuve"?

Da quando esiste Donna Draper invece questa domanda è un problema. Non sono Taddeucci, non sono la Siani, non sono Donald Draper o qualsiasi amico del settore e no, decisamente non sono una macchina. Che è il sospetto più carino e curioso che mi è arrivato. Ma poi anche se disgraziatamente fossi uno di loro (escludendo la macchina in quanto oggetto inanimato) cosa cambierebbe?

Di seguito una clip che sembra perfetta per il post, dal film "Closer" (e se non l'avete già visto fatelo perché ha dei dialoghi splendidi). 
p.s. Perfetta per ciò che si dicono non ho i capelli rosa e non faccio neanche la lapdance. Dopo esser stata presa per una macchina non vorrei dare adito ad altri equivoci.