giovedì 13 gennaio 2011

La vita è una mer...

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole potere scegliere:
La proprietà transitiva dell'uguaglianza


Non sono mai stata particolarmente ferrata in matematica anche se a volte mi sono persa in ragionamenti su regole matematiche applicate alla vita. Come la storia dei numeri primi, no? Giordano ci ha fatto una fortuna con quella storia lì, io ad esempio ho comprato il libro solo per il titolo "La solitudine dei numeri primi". Che poi il fatto che soffrano di solitudine i numeri primi a me non è mai sembrata convincente, sono così tanti. Altra questione che mi ha sempre incastrato i pensieri è quella del mistero delle rette parallele: per alcuni non si incontrano mai, per altri invece si incontrano all'infinito. Alla fine non ho capito ma ho deciso di credere che si incontreranno all'infinito quando non gliene fregherà più niente e come dice Guzzanti incontrandosi non si saluteranno. Una teoria invece chiarissima è quella che se A è uguale a B e B è uguale a C, C sarà necessariamente uguale ad A. Dicesi proprietà transitiva dell'uguaglianza e si impara in terza elementare, ma evidentemente è sfuggita ai poeti che hanno pensato al nuovo spot Vicks Sinex Aloe. Lo spot infatti si conclude con il pay off "Respira la vita" dopo la smorfia di disgusto paterna all'odore di pannolone appena riempito del bimbo. Ora se la storia dell'uguaglianza è vera il messaggio è chiaro: la vita è una merda. I moderni Süskind hanno pensato che quando uno è raffreddato più del non sentire l'odore di crostata appena sfornata o il profumo della proprio amata un pover uomo non veda l'ora di stapparsi il naso per inebriarsi degli effluvi del pannolone del figlio. Cosaaaaaa? Se lo scopo è quello evviva il raffreddore. C'è da dire però che si scusano in anticipo. Ma anche no, che facciamo come quelli che chiedono permesso e poi ti danno una gomitata per passare? Perché poi la passano ad ore pasti dove è meno probabile che le persone li possano scusare? Io non li scuso per una pubblicità così tristemente merdosa.