domenica 5 dicembre 2010

A modo loro

Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Tanto da Armando Testa non mi hanno mai risposto.

A me i testimonial sembrano sempre il modo più semplice di risolvere la questione creativa. Quando non c'è niente da dire e la marca non comunica intrinsecamente o ha un posizionamento poco deciso si piazza lì il testimonial e si tenta di far passare il tutto. Di solito non mi piacciono a prescindere, tra i peggiori di cui ho memoria spiccano la Kostner con la nonna che la fomentava a studiare ed allenarsi e Little Tony multiinfartuato per danacol con cuore matto di sottofondo. Il nuovo spot di AT per Lavazza ha addirittura la super testimonial internazionale, Julia Roberts nella parte di Venere ritratta da Botticelli. La Roberts ha tanti denti, una parrucca troppo folta e sorride ininterrottamente. Non dice una parola. Certo che sorride altro che per la bontà caffè, la special guest è stata pagata 1 milione e 200,000 euro. Per lei una passeggiata in paradiso davvero. Lo spot ha un atmosfera paradisiaca ostentata, lei è sfocata quasi quanto la D'Urso o Paola Ferrari riprese dalle telecamera con effetto speciale antirughe, la musica ha un arrangiamento stonato e le battute sono tristi. Prima si punta sul luogo comune con una spolverata di stereotipi "Sappiamo fare bene l'amore, ridere e il caffè" e la pizza e il bel canto? Per la serie non ci sono più le mezze stagioni...signora mia! Poi si passa al doppio senso infelice da cinepanettone che non fa neanche sorridere. Tutto questo con l'intento di veicolare il messaggio dell'eccellenza italiana per il caffè riconosciuta nel mondo. Ipotesi suggestiva se non si considera che gli americani non sono proprio gli intenditori del genere e che vivono di starbucks pannosi o acquosi caffè solubili. What else? Dovendo scegliere io preferirei bermi un caffè con Clooney. Qui lo Spot Lavazza Roberts