mercoledì 17 novembre 2010

Le fiabe insegnano che i draghi possono essere sconfitti

Il titolo è tratto dall'intervento di Benigni a Vieni via con me. Il suo monologo è pieno di ispirazioni e mi è venuto in mente mentre caricavo su youtube un nuovo video di Donna Draper e l'occulto. Abbastanza triste lo so, ma ormai ci ordino anche la cena con youtubesearchstories sono entrata in un loop. A parziale discolpa ci sono momenti in cui non lasceresti davvero nulla di intentato, e se tempo fa cercavo il santo degli stagisti o i precari (all'occorrenza contattate pure San Gaetano da Thiene anche se devo dire credo sia pieno di lavoro) oggi invece pensavo ad una soluzione più pagana, non so una danza dello stage... sento che con questo stato d'animo fatalista potrei anche comprare il sale da Vanna Marchi fortuna che è in galera, che poi che strano è finita in cella con la Franzoni sembra che siano diventate molto amiche. Ci farei un reality su una storia così, anzi ora giro il cv alla endemol.  Intanto che resto qui ad aspettare lo stage azzurro, vi lascio qualche riga sui draghi e altri demoni come l'Ammore, e se vi va potete completare l'esperienza polisensoriale con una canzone poco nota ma molto bella di Max Gazzè sono il drago che ti adora.
                          
Le principesse non sono più quelle di una volta


Sono una principessa al contrario.
Tengo prigioniero un drago nella torre più alta.
Sono una principessa addormentata, che ha già avuto troppi baci.
Il mio drago non sputa fuoco, piange perché venga liberato.
Aspetto che arrivi un principe, a liberare il mio drago.
Un principe senza macchia e senza paura.
Con tutte le intenzioni di sporcarsi e di tremare, per me.
Sono una principessa al contrario.
Non ho fate madrine. Non ho i capelli biondi e lunghi.
Ho solo questo drago che piange a ricordarmi che sono una principessa.
Se vuoi una principessa, libera il mio drago.
Scenderemo inseme dalla torre più alta.
Non voglio più aver paura, finchè non ne avrai anche un po’ tu.

2 commenti:

  1. ciao D.D., grazie per la tua favola al contrario.

    Non sono un pubblicitario (per ora le campagne le commissiono) ho quasi vent'anni più di te (44) ma da quando mi sono innamorata della formazione e del counseling anche io ho un drago imprigionato nella mia torre.
    Anche io non sono sola, siamo in tanti quarantenni che vorrebbero lavorare per portare più bellezza qui -come attori, artisti, counselor, medici "nuovi",...

    Insomma, grazie per le tue storie ("non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia...") mi tengono al caldo mentre continuo a cercare...

    Emanuela

    PS: la colpa se sono arrivata fin qui è ovviamente di Massimo ;-)

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  2. Tutti ci meritiamo una favola e non solo di sentirla raccontare prima di andare a letto. Continuiamo a cercare. Grazie a te.

    Salutami il tuo drago

    D.D.

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