martedì 23 novembre 2010

Nasciamo pari e cresciamo dispare


Titolo alternativo per il cliente esigente che vuole poter scegliere:
Tuo padre voleva un maschietto ma ahimè sei nata tu

Il lunedì mattina se la sera prima ho visto Report di solito mi sveglio di cattivo umore. E quasi vorrei cambiare paese. Il martedì mattina dopo aver visto "Vieni via con me" probabilmente dovrei già essere in fila per il check-in, invece per qualche strana magia quel programma ha fatto riaffiorare in me una traccia di ottimismo. La prima puntata quando ha superato il Grande Fratello ho pensato quasi di non essere un panda in via d'estinzione. Ho cominciato a sperare che qualcosa possa cambiare. Anche se per ora andrei decisamente via con loro. La Bonino ieri ha chiuso il suo intervento  nel programma dicendo che "le donne devono fare le cose due volte meglio per essere considerate brave la metà, per fortuna non è poi tanto difficile". Che tristezza sapere che è vero. Non sono una femminista, anzi non mi piacciono in genere movimenti che estremizzano a tal punto da essere per primi discriminatori. Ma spesso mi viene da pensare che tutte le lotte fatte a favore delle donne per garantire dei diritti siano poi finite in un sogno generalizzato "da grande voglio fare la velina". Le donne sono le vere nemiche delle donne.  Chi vuole arrivare e usa mezzi facili e chi è arrivata e teme la giovane in ugual modo. Se le donne avessero la solidarietà che hanno i maschi  tra loro sarebbe bellissimo (cavolo anche nei reality siamo le prime a uscire). 

Già, i reality, sembra che tutte le giovani donne dalla tv fino alla politica anelino a fare strada nel piccolo schermo a tirare fuori il sedere e sposare un calciatore. Ma anche no. Di donne che sognano di fare altro si sente parlare sempre poco, troppo poco. La 42 è diventata il burqua occidentale. Quando chiedi suggerimenti per i colloqui alcuni pubblicitari ti consigliano di favorire quanto più possibile la vista sulla scollatura. Ho studiato per anni proprio per quello.

Avete dei sospetti sulla mia identità, la maggioranza è convinta che dietro la maschera ci sia un uomo. Un pregiudizio anche questo? Lo prenderò con un po' di tristezza come un complimento. Non sono un uomo, sono una ragazza. Ieri sera  a "Vieni via con me" mi è piaciuto molto l'elenco di Arabella Soroldoni, una ragazza di 22 anni di Milano che ha scritto al programma. Cose semplici e naturali e per questo profondamente vere. E chi meglio di un'aspirante stagista può tenere ad un simile elenco? Allora lo posto perché le cose belle vanno condivise. Elenco delle cose che le donne non vogliono mai più sopportare:

Avere paura di uscire quando cala il buio
Avere paura di uscire con il cane quando fuori non c'è nessuno 
Avere paura di un marito geloso 
Essere picchiata da un marito geloso 
Essere uccisa da un marito geloso 
Non poter indossare un abito corto sui mezzi pubblici 
Essere molestata in metropolitana 
Sentir dire che si è state molestate perché si indossava un abito corto 
Essere licenziata perché si vuole avere un figlio 
Non trovare lavoro perché si è brutte 
Non trovare lavoro perché si è troppo giovani 
Non trovare lavoro perché si è troppo vecchie 
Avere paura di non essere più accettata perché arrivano le rughe sul viso 
Essere presa in giro perché si piange davanti a un film 
Essere stuprata, molestata, insultata 
Vedere le donne rappresentate costantemente come veline o come escort 
Essere considerata intelligente, quindi pericolosae
Essere considerata bella, quindi stupida.

1 commento:

  1. l'unica cosa che potrei accettare sarebbe essere considerata intellingente e dunque pericolosa... forse significherebbe poter cambiare qualcosa

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